DIARIO DI VIAGGIO
Una spedizione ai confini del mondo, un workshop fotografico di 17 giorni e 15 notti più due di voli intercontinentali notturni, concentrato tra le popolazioni etniche della valle dell’Omo. Un’esperienza unica, alla scoperta di luoghi e popoli ancestrali, immersi in un concetto spazio temporale scandito dal solo sorgere e tramontare del sole, dove le pagine della preistoria, della storia e del presente, si intersecano, si incontrano e si scontrano, nella notte dei tempi. Con un volo diretto dall’Italia atterremo all’alba ad Addis Abeba, la capitale etiope, dove avremo modo di incontrarci con le professionali ed esperte guide ed autisti. Sistemati gli zaini nei rispettivi fuoristrada, siamo pronti per partire per un lungo trasferimento di dieci ore, immergendoci nei ritmi e costumi della vita quotidiana, attraversando il cuore dell’Etiopia e le sue foreste di caffè, apprezzando strada percorrendo la cucina tipica locale. Dormiremo in Hotel presso la piccola cittadina di Mizan Teferi, proseguendo il percorso l’indomani, dopo la colazione inoltrandoci tra i sentieri sterrati, attraversando guadi, affrontando salite ripide e discese scoscese per cinque ore, prima di arrivare finalmente presso il villaggio di Kibish. In questi tre giorni e mezzo avremo modo di immergerci nella cultura Suri. Dopo aver allestito il campo tendato e la cucina da campo, e sviluppato i breafing fotografici, parteciperemo alle interessanti cerimonie, come il body painting, il colorato mercato dei Suri, le abduzioni, le scarificazioni e i rituali che si svolgono lungo le rive dei fiumi.
Le notti stellate, nel silenzio del cuore selvaggio della valle dell’Omo si alternano alle sveglie all’alba, per raggiungere il grande campo di bestiame, dove avremo modo di assistere alla cerimonia del sangue, la tradizione vede molti uomini scegliere una mucca e trattenerla fino a che il capo tribù incide la giugulare con un arco e la freccia, riempendone una ciotola di zucca essiccata, per poi prontamente richiuderne la ferita, senza infierire sulla mucca. Il sangue raccolto viene bevuto dagli uomini, in segno di forza e coraggio come rito propiziatorio per affrontare le tradizionali battaglie tribali chiamate “Donga stick fight “ alle quali dovremmo avere molta fortuna nel riuscire ad assistere. Il percorso continua incontrando le donne Surma, famose per i grandi “Lip Plate” sul labbro inferiore, in legno o terra cotta. Oggi viene considerato un prezzo nuziale, mentre sono diverse le teorie, le leggende e gli studi storico culturali di questa usanza, lasciando ancora oggi un velo di mistero. Alcuni ricercatori sostengono che questa tradizione sia nata durante il periodo della tratta degli schiavi, un modo particolare per trasmettere poco fascino, ed essere scartate dai negrieri che razziavano i villaggi in cerca di schiavi. Secondo altri studi, c’è chi invece sostiene che la pratica dell’incisione del labbro inferiore, sia di origini più antiche, legate al culto dello sciamanesimo, in cui il disco impedisse agli spiriti maligni di impossessarsi del corpo. Proseguiamo il viaggio in partenza con i nostri 4×4 direzione Kangati, alla scoperta del popolo dei Niangatom.
Abili allevatori di zebù, coltivatori di mais, sorgo, soia e tabacco. Nonostante un clima difficile tra estreme situazioni di grave siccità e improvvise alluvioni, giunti ai confini dell’Etiopia 150 anni fa, lottano costantemente per la propria sopravvivenza, climatica e spesso innescando vere e proprie faide con i vicini rivali come i Surma, considerati acerrimi nemici. Le tradizioni antiche tramandate di generazione in generazione, prevedono riti importanti per i giovani che compiono il processo di iniziazione per diventare adulti e nuovi guerrieri. Come parte della loro iniziazione, i giovani devono dimostrare di saper proteggere gli anziani. In una cerimonia alla quale assiste l’intero villaggio, un giovane deve cercare di uccidere un toro con una lancia, attraverso un singolo colpo fatale al fegato, senza sprecare il prezioso sangue che viene bevuto. Ogni 50 anni, al villaggio si assiste ad un’altra cerimonia, i padri cedono la sovranità alla generazione successiva, in passato chiamato l’Asapan che comportava anche dei sacrifici umani, attraverso questo atto i padri “perdevano la mente” e venivano lasciati andare a morire nella savana, questo rito, venne in seguito reso illegale dal governo di Mengistu. Le acconciature, fatte di numerose collane colorate, conchiglie e piercing anche bizzarri, li rendeno particolarmente affascinanti. Proseguiamo la spedizione verso Turmi, il villaggio della popolazione Hamer, tra i più pacifici, nomadi allevatori di bestiame ed agricoltori. Presso il mercato di Turmi, si riuniscono gli abitanti dei villaggi vicini, per vendere i loro raccolti tra cui anche il miele e il mais fermentato, bevuto come alcolico locale. Il mercato è interessante anche per il contrasto sociale, tra la generazione radicata alle tradizioni di usi e costumi, alle nuove generazioni tendenti alla modernizzazione. Gli Hamer sono famosi per le loro cerimonie e riti di iniziazione, considerati controversi e ai limiti tra cultura e crudeltà, come il famoso “Salto del toro”. Turmi diventa la base per prossimi spostamenti, infatti poco più a sud al confine con il Kenia, poco distanti dalle rive del lago Turkana, dove si riversa lentamente il fiume Omo, incontreremo i Dassanech, un’altra affascinante popolazione tribale. Le temperature particolarmente elevate, il territorio semi arido e quasi inospitale, rendono la vita una costante prova di forza resistenza e coraggio per la propria sopravvivenza. I Dassanech, sono anche interessanti per le scarificazioni corporali, veri e propri disegni, volti a esprimere e diffondere il proprio coraggio, mentre in passato, solo colui che sconfiggeva un nemico, poteva infliggersi sul corpo una scarificazione per pretendere rispetto dalle tribù rivali. Particolarmente interessanti sono le cerimonie che si svolgono all’alba. Danze, canti, capanna per capanna, sfoggiando antiche pelli di animali feroci, collane e lunghe lance. Torniamo verso Turmi, per poi l’indomani raggiungere i Karo, una delle tribù più interessanti del mondo, le loro performance artistiche nella pratica del body painting, li rendono unici, affacciati lungo le rive del fiume Omo, dove la natura rigogliosa e l’uomo diventano un tutt’uno.
I Karo, riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità negli anni ottanta, amano dipingersi e farsi fotografare in tutto il loro fascino. Passeremo una giornata intera immergendoci nella loro cultura, organizzando sessioni fotografiche, in un panorama e un’atmosfera davvero particolare, dormiremo in tenda vicino il villaggio godendo del tramonto sulle rigogliose rive del fiume Omo. Continuiamo la spedizione per l’incontro con la tribù “Arbore”( terra dei tori) vicino il lago Chew Bahir, le loro danze, rituali e cerimonie tradizionali, sono volti ad eliminare le energie negative, credendo che espellendole, la tribù possa prosperare. Una leggenda locale, narra che nel passato il diavolo attaccò Arbore, ma la tribù riuscì a vincere e sopravvivere, acquisendo un forte status spirituale. Da allora, si ritiene che i sacerdoti del villaggio, siano dotati di poteri speciali, ai quali le altre tribù si astengono nel attaccare gli Arbore. Anche qui impronteremo un campo tendato vicino al villaggio, prima di procedere l’indomani verso Jinka e il parco nazionale di Mago e incontrare l’ultima popolazione tribale della spedizione, i Mursi. Una tribù semi nomade, alla ricerca di acqua e pascoli per il loro bestiame. Costantemente guardinghi, amano sfidarsi con le tribù vicine, soprattutto con gli Hamer. Le loro tradizioni sono simili al popolo Surma, indossando anch’essi il piatto labiale, considerato un elemento di bellezza, mentre gli uomini, disegnano il loro corpo con scarificazioni in segno di forza e coraggio. Avremo modo di conoscere e approfondire le loro tradizioni, prima di ripartire per Arba Minch, e piano piano dirigerci verso la capitale Addis Abeba, immergerci nel particolare mercato aperto tra i più grandi ed affluenti dell’Africa e imperdibile il museo nazionale di antropologia, prima di imbarcarci per fare ritorno verso l’Italia. Un insieme di emozioni, sensazioni, esperienze umane e un accrescimento delle tecniche fotografiche nel rispetto dei valori umani. È il momento di lasciare il villaggio per un lungo trasferimento verso Jimma, dove avremo modo di riposare in un Hotel dopo i giorni di accampamento, per poi proseguire l’ultimo giorno verso la capitale Addis Abeba dove in serata ci imbarcheremo per fare ritorno in Italia.
ITINERARIO SCHEMATICO DI VIAGGIO
GIORNO 1
AEREO Roma – Addis Abeba
(Partenza da FCO Aeroporto)
GIORNO 2
4×4 Trasferimento 8 ore di guida
Addis Abeba – Woliso – Jimma
Notte in Hotel
GIORNO 3
4×4 Trasferimento 6/7 ore di guida
Jimma – Mizan Teferi – Dima – Kibish
Notte in tenda
GIORNO 4
4×4 + Trekking Villaggio
Kibish village – Surma Tribe Village
Notte in tenda
GIORNO 5
4×4 + Trekking Villaggio
Kibish village – Surma Tribe Village
Notte in tenda
GIORNO 6
4×4 Trasferimento 8 ore di guida
Kibish – Omo National Park – Kangati
Notte in Hotel
GIORNO 7
4×4 Trasferimento 1 ora di guida
Kangati – Nayangatom tribe – Turmi
Notte in Hotel
GIORNO 8
4×4 + Trekking Villaggio
Turmi – Hamer Tribe
Notte in Tenda
GIORNO 9
4×4 Trasferimento 2 ore di guida
Turmi – Dassanche tribe – Turmi
Notte in Hotel
GIORNO 10
4×4 + Trekking Villaggio
Turmi – Karo Tribes Village
Notte in Tenda
GIORNO 11
4×4 + Trekking Villaggio
Karo Tribes Village – Turmi
Notte in Hotel
GIORNO 12
4×4 + Trekking Villaggio
Turmi – Arbore Tribe Village
Notte in Tenda
GIORNO 13
4×4 Trasferimento 4 ore di guida
Arbore – Jinka – Mursi Tribe Village
Notte in Tenda
GIORNO 14
4×4 Trasferimento 7 ore di guida
Mursi – Jinka – konso – Arba Minch
Notte in Hotel
GIORNO 15
4×4 Trasferimento 4 ore di guida
Arba Minch – Sodo – Hawasa
Notte in Hotel
GIORNO 16
4×4 Trasferimento 5 ore di guida
Hawasa – Shashamane – Ziwai – Addis
Notte in Hotel
GIORNO 17
4×4 + Trekking
Addis Abeba Tour – Volo per Roma
AEREO (Addis Abeba – Roma)
Cose da portare:
– Attrezzatura fotografica
– Batterie e schede per una autonomia di tre giorni in eventuale assenza di elettricità
– Tenda personale consigliata
– Sacco a pelo
– Torcia frontale
– Medicine personali
– Vestiario tecnico e a strati
– Repellenti zanzare e insetti
Note: Livello di difficoltà Medio. E’ importante lo spirito di adattamento in ambienti e situazioni dove il comfort e le comodità si perdono nell’essenziale. Una preparazione psicofisica adeguata per affrontare la spedizione fotografica ed essere partecipe e positivo in un contesto di piccoli gruppi, rappresentano i requisiti giusti per rendere questa esperienza indimenticabile. L’itinerario è indicativo, potrebbe subire delle variazioni, in base agli eventi di carattere naturale, eventi di natura con problematiche sociali, precedenze per eventi come mercati o festival, durante il percorso, ma resta come base, da viaggio già effettuato, studiato e programmato.
Leonardo Salsano
+39 373 771 2563
Yvonne Composto
+39 338 1209997